Tiroide: rispondiamo ad alcune delle domande più frequenti

I problemi legati alla tiroide sono sempre più frequenti e diffusi. Per capire meglio come riconoscere l’insorgenza di una patologia di questo genere e per orientarsi poi nella fase successiva il dottor Andrea Casaril, alla guida della specialità di Endocrino-chirurgia della tiroide
dell’Ospedale Pederzoli, risponde ad alcune delle domande più frequenti.

1 Quali sono i sintomi più comuni delle patologie legate alla tiroide? E come possiamo riconoscerli?
La tiroide può dare sintomi per tre motivi, essenzialmente: una iperfunzione, una ipofunzione oppure un aumento del volume della ghiandola. Un capitolo a parte sono i tumori della tiroide.
Una iperfunzione (ipertiroidismo) può dare: perdita di peso, tachicardia, sudorazione eccessiva, agitazione, nervosismo, ansia, insonnia, stanchezza e, in alcuni casi, esoftalmo.
Una ipofunzione (ipotiroidismo) può dare: stanchezza e debolezza, stipsi, sensazione di freddo, aumento di peso, cute secca e perdita di capelli ed altri ancora.
Un aumento di volume della ghiandola (per gozzo multinodulare o per singolo nodulo) può dare: senso di corpo estraneo in gola, senso di peso in gola (specie in alcune posizioni), difficoltà a deglutire, solo raramente difficoltà respiratorie.
I tumori della tiroide sono di molti tipi e raramente danno sintomi precoci ma insorgono come noduli asintomatici. Talora, però, per dimensioni, natura o posizione, possono dare alterazione della voce, difficoltà nella deglutizione o nel respiro o altri sintomi più rari.

2. Come mai assistiamo ad un costate aumento di questo genere di patologie?
Sicuramente vi è stato un aumento assoluto di patologie tiroidee, legato a vari fattori ambientali. Ma è cresciuta molto anche l’attenzione dei pazienti e dei medici per cui molte di queste patologie vengono diagnosticate prima ed in maggior numero, grazie anche alla ampia diffusione
dell’ecografia ed agli esami laboratoristici di screening.

3. Quali sono i fattori scatenanti di queste patologie?
Molte di queste patologie sono su base autoimmunitaria e spesso è presente una componente familiare, ereditaria.
La carenza di apporto di iodio nella dieta è un altro fattore importante; per questo spesso viene consigliato l’utilizzo di sale iodato.
Altre patologie, specie tumorali, sono dovute alla esposizione a radiazioni ionizzanti. Solo in alcuni casi sono causate da infezioni virali. Poi esistono altre cause più rare, ovviamente.

4. Sono più comuni tra gli uomini o le donne? E perché?
Sono sicuramente più frequenti nel sesso femminile, con un rapporto di 4:1, per fattori evidentemente ormonali.

5. Cosa fare quando si rileva una patologia legata alla tiroide?
Bisogna rivolgersi dapprima al medico di medicina generale e poi allo specialista (Endocrinologo e/o EndocrinoChirurgo) che va, a mio parere, sempre interpellato per una valutazione iniziale.

6. Esiste un modo per prevenire questo tipo di patologie? Qualche buona pratica da
seguire?
Alcune patologie possono essere prevenute con l’utilizzo di sale iodato. Inoltre è sicuramente utile che chi ha familiarità per patologia della tiroide si rivolga ad uno specialista per una valutazione iniziale: spesso rilevare una patologia in fase iniziale è vantaggioso in termini di cura e risultato.
Una precisazione doverosa va fatta per quanto riguarda l’ecografia tiroidea: essa deve essere eseguita da medici dedicati a tale patologia. Esistono, infatti, precisi criteri di rischio per i noduli tiroidei sulla base dei quali viene posta, o meno, l’indicazione all’agoaspirato ecoguidato. Affidarsi ad un Centro di Riferimento offre la possibilità di essere curati da un team multidisciplinare di professionisti dedicati a tale patologia ed avere la scelta del trattamento più adeguato.